Cronaca

Il maltempo ha creato in Veneto una “situazione apocalittica”

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In Veneto c’è una “situazione pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli”. Questo il quadro tracciato dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, al termine del sopralluogo nelle zone più colpite dal maltempo. In una conferenza stampa con il presidente del Veneto, Luca Zaia, Borrelli ha avvertito che si deve “partire subito” con l’assistenza e ha elencato le priorità: stato di emergenza per le prime risorse, normative ed ordinanze per la gestione dei detriti e gestione delle procedure di appalto per i lavori di ripristino.

Distrutti 14 milioni di alberi

Il weekend si è aperto ancora all’insegna del maltempo in molte regioni mentre si fa la conta dei danni anche per il patrimonio naturalistico: si stima che negli ultimi giorni siano andati distrutti 14 milioni di alberi, per lo più nel Nord-est, secondo la stima di Coldiretti e Federforeste. Un dato che minaccia di compromettere l’equilibrio ecologico ed ambientale di vaste aree montane e di mettere a rischio la stabilità idrogeologica. In Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli ci vorrà almeno un secolo per tornare alla normalità e anche la popolazione di mammiferi, uccelli e rettili è stata sconvolta.

Attesa domenica una nuova perturbazione

Piogge abbondanti sono tornate a cadere sulla Sicilia e, nel pomeriggio, sulla Sardegna e sul Nord-Ovest. Allerta arancione nel Lazio e su settori di Emilia Romagna, dove è attesa la piena del Po, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il colmo di piena del primo fiume italiano è atteso nel pomeriggio nel Cremonese e dalla notte in Emilia. Domenica una nuova perturbazione porterà rovesci e temporali al Centro-sud a partire dalle aree tirreniche, con piogge in intensificazione anche sul Piemonte, gradualmente sul resto del Nord-ovest e in Emilia Romagna. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che domenica sarà nelle aree colpite, ha promesso un primo stanziamento di 200 milioni di euro. 

Allerta arancione per sei regioni

la Protezione Civile ha diramato un allerta arancione in Veneto, Friuli, Emilia-Romagna, Calabria, Sicilia e Sardegna. Previsti ancora temporali e venti forti su Piemonte e centro-sud. “La circolazione depressionaria presente sul Mediterraneo – si legge in una nota – continua a far confluire correnti umide e instabili verso l’Italia. Lo spostamento della perturbazione dalla Tunisia verso la Sardegna, nel corso della prossima notte favorirà un graduale peggioramento delle condizioni meteo sulle regioni centro-meridionali, in particolare su Calabria, restanti aree ioniche, Lazio meridionale, Campania e, nella giornata di domani anche sul Piemonte. Si prevede inoltre un’intensificazione dei venti meridionali su parte del centro-sud.

L’avviso prevede dalla serata di oggi, sabato 3 novembre, venti forti meridionali, con raffiche di burrasca, sulla Sicilia in estensione nella giornata di domani a Calabria, Basilicata, Puglia, specie settori ionici e settori costieri di Lazio e Campania. Dalle prime ore di domani, domenica 4 novembre, si prevedono precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco, sulla Calabria, specie settori ionici centro-meridionali, in estensione a Basilicata e Puglia, specie settori ionici. Dalla tarda mattinata di domani, l’avviso prevede inoltre precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere temporalesco su Lazio, specie settori meridionali, Campania e Piemonte”.

Nel Bellunese proseguono gli interventi, anche con l’ausilio di tantissimi volontari: più di 3 mila quelli impegnati per il taglio alberi, i lavori in quota e il movimento terra. Sono arrivati anche da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche. Un milione di euro per il recupero dei boschi devastati dell’Altopiano di Asiago è stato annunciato dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti nell’ambito delle iniziative sul Centenario della Grande Guerra.

In Friuli la furia delle piogge dei giorni scorsi ha gravemente bdanneggiato la Val Saisera, una foresta che si trova nella zona di Tarvisio (Udine) in alto Friuli, vicina al confine con l’Austria che è la seconda per importanza per gli abeti rossi da cui si ricava il legno per realizzare gli Stradivari. Anche la Val di Fiemme, in Trentino, ha subito gravi danni.

In Sicilia i siti archeologici di Agrigento sono chiusi per allerta meteo e la linea ferroviaria Palermo Agrigento ferma fino alle 17 per ora per consentire il ripristino della massicciata erosa dalla pioggia. A Petralia Soprana, in provincia di Palermo, le strade sono state invase dal fango e trasformate in fiumi con smottamenti e allagamenti.

Due trombe marine sono state avvistate al largo delle coste sud-occidentali della Sardegna. La protezione civile regionale ne sta monitorando l’andamento. Diverse persone hanno filmato, fotografato e diffuso su l’impressionante fenomeno, di solito collegato a un’elevata temperatura della superficie del mare, visibile dall’area archeologica di Nora e da Chia. 

Mattarella “impressionato e addolorato”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato oggi pomeriggio a Zaia, rende noto un comunicato della Regione Veneto. “Il Capo dello Stato – riferisce la nota – ha detto di essere rimasto molto impressionato e addolorato dalle immagini della devastazione delle valli del Bellunese e di tante altre zone del Veneto. Esprimendo la propria vicinanza e solidarietà alla Regione e alle popolazioni colpite dalla violenza del maltempo, il Presidente Mattarella – continua il comunicato – ha assicurato che seguirà personalmente la vicenda, affinché venga avviato rapidamente un piano di interventi per il recupero infrastrutturale, edilizio e ambientale ed evitare il fenomeno della spopolamento delle valli montane”. 

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