Cronaca

Due cinesi e una trans uccise nel quartiere Prati a Roma. Ipotesi serial killer

AGI – Tre donne uccise a coltellate. Tre prostitute colpite forse dalla stessa mano in due appartamenti a 550 metri di distanza l’uno dall’altro nel quartiere romano di Prati. Ad essere brutalmente ammazzate due cittadine di nazionalità cinese, presumibilmente di mezza età ma sprovviste di documenti, e Marta Castano, una 65enne colombiana.

Il primo omicidio è avvenuto in un appartamento al primo piano di via Augusto Riboty, proprio davanti al tribunale di piazzale Clodio. Qui due donne cinesi sono state trovate morte. Secondo quanto si apprende, una delle due si trovava sul pianerottolo: forse era lì per scappare dal killer che poi l’ha uccisa. L’altra era all’interno di un appartamento. Entrambe sono state uccise a coltellate sul corpo tra le 10.30 e le 11 di questa mattina.

A dare l’allarme è stato il portiere dello stabile dopo avere trovato sul pianerottolo una delle due donne con gli indumenti sporchi di sangue. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Mobile che sono entrati all’interno della casa e hanno individuato la seconda vittima.

due donne cinesi trovate morte quartiere prati roma

© Edoardo Izzo / AGI
 

Il condominio dove sono stati trovati i corpi delle due cinesi

A poca distanza, in un appartamento al seminterrato in via Durazzo, vicino agli studi di La7, è stata invece trovata morta con una ferita al torace la 65enne. Per la vicinanza tra gli omicidi e la tipologia delle vittime colpite, gli inquirenti propendono per l’ipotesi serial killer.

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© Edoardo Izzo / AGI

Il condominio dove sono stati trovati i corpi delle due cinesi

La Squadra Mobile ha immediatamente avviato le indagini ascoltando condomini e testimoni, a cominciare dal portiere dei due stabili, mentre la Scientifica ha proceduto con i rilievi.

Gli investigatori, coordinati dalla procura di Roma, hanno fatto scattare gli accertamenti tecnici sui cellulari delle tre vittime. Analizzando i tabulati telefonici l’obiettivo di chi indaga è, infatti, ricostruire i contatti avuti con i clienti nelle ultime ore.

Mettendo in fila una serie di tasselli, fatti di chat e comunicazioni, gli uomini della Mobile sperano di risalire alla identita’ o alle identita’ di chi ha compiuto gli omicidi. In tal senso risposte potrebbero arrivare anche dalle numerose telecamere di sicurezza presenti nella zona che potrebbero avere immortalato il killer.

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© Edoardo Izzo / AGI

La via in cui è stato trovato il corpo della trans

Le reazioni dei vicini

Il triplice omicidio ha sconvolto un intero quartiere, strade di palazzi umbertini, negozi eleganti e uffici legali. “Sapevo che anni fa, al primo piano di quel palazzo di via Riboty, ci fosse una prostituta. Me lo aveva detto il portiere dello stabile – ricorda all’AGI Giancarlo, pensionato che abita a poca distanza da piazzale Clodio – anche se non sono in grado di dire che quello fosse proprio l’appartamento delle due donne cinesi”.

Gli abitanti sono sconvolti. L’idea che ci sia un killer seriale nella zona è l’argomento del giorno: nei negozi, nei bar e nei ristoranti, ovunque si parla solo di questo. “Io non capisco chi possa avere fatto una cosa di questo tipo“, afferma un residente di via Durazzo 38, a pochi passi dall’abitazione in cui è stato trovato, poco prima delle 13, il corpo senza vita della colombiana. “Veramente una roba da pazzi. Se ho sentito grida? No, nulla”.

La sudamericana è stata uccisa con un’arma da taglio, presumibilmente un coltello. Un uomo sulla cinquantina, che vuole restare anonimo dice, mentre si trova all’interno di un bar della circonvallazione Clodia, che “il fratello di Marta è andato via alle 8.30 del mattino e poi, quando è tornato, si è trovato davanti una scena dell’orrore”.

Parole che hanno bisogno di riscontri, mentre le voci girano per il quartiere chiaramente turbato. Nel frattempo, davanti agli studi televisivi di La7, due studentesse universitarie fuori sede, che hanno lì il loro alloggio, cercano di capire cosa sia successo: “Siamo tornate adesso, è uno choc sapere che cosa è avvenuto vicino casa nostra. Le auto della polizia… i nastri che bloccano l’accesso al palazzo…. siamo sconvolte. Sembra una scena che vedi solo nei film”.

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