Cronaca

Dopo 12 anni in Italia vuole tornare in Somalia ma il coronavirus lo blocca

Abdullahi Ahmed ha 31 anni e dodici anni fa è arrivato in Italia dalla Somalia dopo un lungo viaggio per terra e per mare. Nel 2016 è diventato cittadino italiano e finalmente, passaporto alla mano, aveva deciso di tornare a casa dai genitori.

Peccato che una volta giunto all’aeroporto di Parigi, la Turkish Airlines, compagnia di bandiera turca, lo ha bloccato. “I cittadini italiani non possono viaggiare a causa del Coronavirus“. Una situazione che in realtà stanno vivendo migliaia di italiani, ma che nel caso di Abdullahi assume un significato particolare.

“La Turkish mi ha consigliato di partire da Parigi anziché da Milano – racconta in una conferenza stampa a Torino – così domenica sera sono arrivato in Francia per volare il giorno dopo. Una volta in aeroporto gli addetti della compagnia turca mi hanno però vietato di salire a bordo, in quanto da Parigi sarei atterrato a Mogadiscio transitando per la Turchia. È stato surreale, ho impiegato dodici anni per diventare cittadino italiano e ora che ho i documenti in regola non posso piú viaggiare”.

Oltre che per rivedere i familiari, Abdullahi aveva deciso di tornare per promuovere un progetto sostenuto da una delle agenzie delle Nazioni Unite  che punta a creare un ponte tra i giovani italiani e quelli somali.

“Un’iniziativa che spero sia solo rimandata, oggi ho capito che anche se una persona crede di essere nata in un Paese privilegiato può ritrovarsi di colpo bloccato, senza poter fare nulla se non aspettare, questo deve fare riflettere”.  

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