Cronaca

Dalla maturità online ai debiti ‘congelati’, come cambia la scuola con il coronavirus

L’emergenza sanitaria ha reso obbligatoria la didattica a distanza per tutte le scuole, mai sperimentata prima d’ora in misura così massiccia. Azzerate dalla fine di febbraio le lezioni in presenza, cambiano gli esami di terza media, quelli di maturità e per quest’anno viene ‘congelato’ il meccanismo dei debiti. Vediamo. 

Scuola secondaria di I grado

Il decreto andato in Gazzetta Ufficiale prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’esame. Se sarà possibile farlo in presenza, potrà essere semplificato. Ma l’ipotesi più probabile è che non sarà possibile farlo in presenza, per cui in pratica l’esame salta: è prevista la valutazione finale da parte del Consiglio di classe su una tesina preparata dagli studenti. Il ministero assicura però che la valutazione sarà seria e corrispondente all’impegno degli alunni. 

Scuola secondaria di II grado

Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale. Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto indica, poi, una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero. La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.

Ammissione all’anno successivo

Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà ‘6 politico’. ‘Congelato’, per quest’anno, il meccanismo dei debiti alla secondaria di II grado. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali.

Avvio del nuovo anno

Il decreto consente di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni. 

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