Stile di vita

Che cosa significa ‘Camp’, la parola di Susan Sontag scelta per il Met Gala 2019

Met Gala camp

Dimitrios Kambouris / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP

Adut Akech, Naomi Campbell, Pierpaolo Piccioli, Joan Collins, Julianne Moore, Mark Ronson, Lykke Li, Lay Zhang e Stefano Sassi al Met Gala 2019

E’ la “notte degli Oscar della East Coast”, “il party dell’anno”: un concentrato di glamour e celebrità il Met Gala del Metropolitan Museum di New York. Ufficialmente si tratta della serata di gala, organizzata da Vogue ogni primo lunedì di maggio, per raccogliere fondi a favore del Costume Institute, la collezione permanente del museo che ospita oltre 33 mila vestiti e accessori di moda dal 1400 a oggi provenienti da tutto il mondo.

Nei fatti è l’appuntamento più esclusivo e paparazzato delle notti newyorchesi, una specie di ballo in maschera con cena (ogni anno viene scelto un tema, anche se non e’ obbligatorio arrivare in costume) a cui si entra solo su invito e si partecipa pagando 35 mila dollari a testa (riservare un tavolo costa dai 200 ai 300 mila dollari).

Il tema quest’anno era “Camp: note sulla moda” e si ispirava al saggio di Susan Sontag “Note su Camp”, erudita disquisizione della filosofa femminista americana uscita nel 1964. Partendo dal significato figurativo della parola “camp”, definita dal dizionario “stile di espressione personale o creativa assurdamente esagerata che spesso fonde elementi di alta cultura con quella popolare”, Sontag scriveva che “Camp” è “un tipo di sensibilità che si traduce in amore per l’innaturale, l’artificio, l’eccesso”.

Niente di più vicino allo spirito del Met Gala, quest’anno sotto la direzione artistica del direttore creativo di Gucci Alessandro Michele e con la partecipazione di Harry Styles (la pop star che fluttua tra i generi, musa di Michele) e il premio Oscar Lady Gaga.

“Note su Camp” è stato un testo rivoluzionario che ha messo in discussione la supremazia dell’eterosessualita’. “Camp: note sulla moda” la mostra al Met è la celebrazione della fluidità dei generi in un’epoca in cui ancora c’è chi associa la diversità alla perversione.

Tra i 550 eletti della serata Serena Williams (Anne Wintour, direttrice di Vogue, è un’appassionata di tennis), Lady Gaga, Katy Perry, Cardi B e Jennifer Lopez; Janelle Monae, l’attrice Premio Oscar Lupita Nyong’o, gli attori Michael Uriel ed Ezra Miller, le modelle Giselle Bundchen e Naomi Campbell, varie sorelle del clan Kardashian

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.

Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.

Post simili: