Nemmeno l’apertura degli ossari del Cimitero teutonico ha avvicinato alla verità sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983, in quanto tutte le ossa rinvenute risalgono a prima del 1900. “Nel corso degli accertamenti di antropologia forense, il Prof. Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800”, si legge in una nota della sala stampa vaticana sulle verifiche negli ossari del Collegio teutonico, disposte alla ricerca del corpo di Emanuela Orlandi.
Il consulente di parte della famiglia Orlandi ha chiesto “accertamenti di laboratorio su circa 70 reperti ossei”, spiega la nota, “il Prof. Arcudi e la sua equipe non hanno avallato la richiesta perché le medesime strutture ossee hanno caratteri di datazione molto antichi”.
“I campioni sono stati repertati e trattenuti presso il Comando della Gendarmeria a disposizione del Promotore di Giustizia”, spiega ancora il comunicato della sala stampa vaticana a proposito dei reperti rilevati nel Campo santo del Collegio teutonico. Le operazioni si sono concluse “alle ore 12.30”.
“Il prof. Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff, alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – prosegue la nota – ha completato l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari (diverse centinaia di strutture ossee parzialmente integre e migliaia di frammenti)”.
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