Cronaca

Casa: concept e architettura, il mercato di Roma riemerge con il lusso

Concept su misura, architettura e design contemporaneo. Case di lusso ma non solo, anche prodotti immobiliari e facilities in dotazione. E’ L’identikit del residenziale di pregio a Roma che sta registrando una nuova rinascita, almeno a quanto recitano i numeri di uno studio di Nomisma secondo cui la Capitale, nel 2019, si è piazzata come il primo mercato italiano per numero di compravendite di abitazioni, con un aumento del +4,7%, raggiungendo, secondo le stime Nomisma, oltre 33 mila transazioni.

Le aree dei nuovi sviluppi di lusso si caratterizzano per vista panoramica, vicinanza a parchi e servizi. E tra le zone semi-centrali di tendenza: Parioli (p.zza Pitagora), Monte Mario (p.zza Socrate), Aventino (p.zza Albania), Trieste (Villa Ada). In controtendenza rispetto alla media cittadina, sono cresciuti i valori di mercato del residenziale nuovo di pregio di Roma: + 1,2% nel secondo semestre 2019. E’ quanto emerge da un nuovo studio Nomisma sul segmento luxury di Roma presentati in un incontro alla sede dell’Ance Roma – Acer, Associazione Costruttori di Roma e Provincia.

Leggero recupero per le abitazioni di lusso

“Anche se i valori di mercato delle abitazioni romane continuano a diminuire, sebbene con minore intensità rispetto agli anni più acuti della crisi – ha spiegato Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato di Nomisma – si evidenzia nell’ultimo anno un lieve recupero per le abitazioni di lusso nuove, con un + 1,2% per le zone di pregio e un + 0,8 % per le aree centrali, nel secondo semestre. “Come rilevato in altre grandi città – ha aggiunto Dondi dall’Orologio – il segmento di pregio si comporti da anticipatore della ripresa del mercato immobiliare di Roma che, ancora oggi, nel complesso sconta un ritardo rispetto ad altri contesti”.

Le aree di pregio nella capitale oggi si collocano nel centro storico e nei quartieri residenziali delle zone semicentrali, quest’ultime con un preciso identikit: quartieri residenziali verdi, con vista panoramica, vicini ai servizi o alla rete di trasporto. Nelle zone centrali il mercato e’ alimentato da una domanda di acquisto ad uso familiare – prima casa o sostituzione – e da una componente di investimento interessata ad immobili di piccole e medie dimensioni di prestigio. 

Esaminando i casi studio degli interventi di pregio di nuova costruzione a Roma, si evidenziano alcune caratteristiche distintive: concept su misura anche per l’interior (con la presenza di terrazze, giardini privati e box auto), architettura e design contemporaneo, facilities in dotazione (domotica), servizi condominiali premium (area fitness, smart concierge, shopping online storage), accessori per il benessere psico – fisico dei residenti, certificazioni di qualita’ in termini di sostenibilita’ ambientale.

Male le periferie per la mancanza di servizi

Per quanto riguarda le quotazioni, che incorporano nell’offerta la qualità del costruito e i servizi all’abitare, i ‘top price’  medi nel centro storico di Roma variano tra 8.500 euro e 16.000 euro al metro quadro. Piazza di Spagna, via Giulia, Fontana di Trevi rappresentano le zone piu’ pregiate della città in termini di offerta commerciale. Anche le zone semicentrali rappresentano importanti aree per lo sviluppo di nuovi prodotti di pregio, con un range di prezzo che va da un minimo di 6.300 euro ad un massimo di 11.500 euro al metro quadro, come ad esempio Parioli (P.zza Pitagora), Aventino (P.zza Albania), Trieste (Villa Ada), Monte Mario (P.zza Socrate).

“Il report di Nomisma mette in evidenza come il mercato immobiliare a Roma stia avendo una ripresa per le abitazioni ubicate in zone centrali o comunque di pregio, ancor piu’ accentuati se riferiti a nuove costruzioni – ha dichiarato Nicolò Rebecchini, presidente di Ance Roma – Acer -. Soffrono però le periferie, per la mancanza di servizi, infrastrutture e trasporti. La vetustà del patrimonio edilizio, costruito per l’85%% prima degli anni ’90, risulta carente sotto il profilo della sicurezza legata alle norme sismiche e della sostenibilità ambientale, in termini di consumi. Occorre coinvolgere anche le zone “non di pregio” nella ripresa immobiliare, attraverso progetti di rigenerazione utilizzando modelli innovativi, che consentano, in tempi rapidi, il superamento dell’attuale stato di degrado di importanti porzioni di territorio, restituendo ai cittadini migliori condizioni di vita, favorendo i processi di integrazione sociale”.

Altro punto su cui il report fa chiarezza – ha proseguito Rebecchini – è il raffronto tra Roma e Milano sia in termini di valori immobiliari, che di progetti di sviluppo (9,6 miliardi di Milano contro i 4,6 di Roma). Un disallineamento economico che caratterizza da sempre queste due realtà territoriali, che, più di porsi come città in
competizione tra loro, dovrebbero, per gli specifici ruoli ricoperti, interagire per la crescita del Paese. La sistemica sinergia tra i diversi livelli istituzionali e la conseguente continuità amministrativa ha favorito la città milanese rispetto a quella romana: e’ arrivato il momento di farne virtù, abbandonando il clima troppo spesso rissoso tra le forze politiche”.

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