Cronaca

Barriere nel Tevere per raccogliere la plastica

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Walter Bibikow 

Foce Tevere

Drenare i rifiuti plastici che vengono gettati all’interno del Tevere prima che arrivino nel mare e avviarli al riciclo ricavandone bottiglie, panchine e spartitraffico. È partito un progetto sperimentale con l’installazione di delle barriere in polietilene nel letto del Tevere vicino alla foce, nel territorio del Comune di Fiumicino, che intercettano i rifiuti accumulandoli in un’area specifica, dalla quale vengono successivamente raccolti.

Il sistema è progettato per restare nel fiume per lungo tempo, rimanendo operativo anche durante i periodi di pioggia ordinaria e senza interferire con la flora e la fauna presente nel fiume.

L’operazione è stata finanziata dalla Regione Lazio con 40 mila euro, in collaborazione con Castalia Operations Srl, che ha ideato il sistema per intercettare e convogliare i rifiuti trasportati dai corsi d’acqua e avvierà al riciclo la plastica recuperabile. Partner dell’iniziativa il Comune di Fiumicino, che beneficerà degli oggetti prodotti con i materiali plastici recuperati, e la Capitaneria di Porto di Roma. Un primo report del progetto si avrà dopo 2 mesi di attività.

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Fiumicino Esterino Montino hanno illustrato l’iniziativa da una barca sul Tevere, mostrando i primi rifiuti raccolti nelle vasche. “Ci sono caschi, scarpe, bottiglie, legni, le cose che vediamo raccolte da questo sistema raccontano quanto questo progetto sia importante perché interviene sui cattivi comportamenti dell’uomo”, ha spiegato Zingaretti.

Poi il governatore ha sottolineato: “Già il progetto con i pescherecci ha portato a raccogliere 15 tonnellate di plastica. L’80% del materiale plastico che arriva in mare proviene dai fiumi, se questo progetto funzionerà avremo messo una pietra miliare per la pulizia del Tevere”. 

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