Cronaca

Al via i test di ingresso a Medicina. Come sono cambiate le prove

test Medicina risultati

Agi

Una manifestazione di protesta all’avvio dei test di Medicina alla Sapienza

Sono 68.694 gli aspiranti camici bianchi che in tutta Italia affrontano le prove per l’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia. Dopo l’aumento di circa il 20% dei posti a disposizione (1.800), fortemente voluto dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, quest’anno si è registrato un aumento di 1.689 iscrizioni rispetto al 2018. Ma il lieto fine, e quindi l’iscrizione, riguarderà poco più di un aspirante su 6.

I posti a disposizione sono – secondo i dati ufficiali del Miur – 11.568 per Medicina e 1.133 per Odontoiatria. I candidati devono rispondere in 100 minuti a 60 quesiti che da quest’anno sono più di cultura generale che di logica. Ad annunciarlo è stato il Miur lo scorso aprile, spiegando che si puntava ad avere prove più vicine alla sensibilità e alla preparazione dei candidati. Quindi, più domande di cultura generale, coerenti con quanto studiato durante l’ultimo anno della scuola secondaria, e meno quesiti di logica.

I quesiti di cultura generale, dunque, passano da 2 a 12 (con una diminuzione da 20 a 10 di quelli di logica) e fanno riferimento, in particolare, all’ambito storico, sociale e istituzionale, letterario. Ci sono anche domande relative all’area di Cittadinanza e Costituzione. Si parte da testi di saggistica scientifica, autori classici o contemporanei, da testi di attualità comparsi sui quotidiani, riviste anche specialistiche. In coerenza con il lavoro preparatorio fatto dagli studenti durante l’ultimo anno della scuola secondaria. Se è il giorno delle selezioni in lingua italiana dei futuri medici, il 12 settembre ci saranno quelle in lingua inglese. Mentre il 4 sarà la volta dei test di Veterinaria e il 5 di Architettura. Seguiranno le Professioni Sanitarie, l’11 settembre, e Scienze della Formazione Primaria il 13. I test per le Professioni Sanitarie (laurea magistrale), invece, si svolgeranno il 25 ottobre prossimo.

Cosa guida gli aspiranti medici? 

E’ la passione che spinge gli studenti italiani a tentare i test. Secondo una ricerca del portale Skuola.net, effettuata alla vigilia dell’appuntamento, su 1.600 aspiranti matricole che si cimenteranno con l’accesso programmato, il 75% degli aspiranti camici bianchi è spinto dalla passione. Quasi irrilevanti le prospettive occupazionali (prioritarie per il 12%) e di guadagno (determinanti per l’8%). Su questo aspetto lo scarto con altre facoltà a numero chiuso è evidente: prendendo in considerazione l’intero campione – che comprende anche chi si cimenterà con le altre prove d’accesso nazionali – il peso della passione si ferma al 66%, rimontata dalla dimensione lavorativa (15%).

L’augurio di Bussetti

 “Un grande in bocca al lupo ai ragazzi che affronteranno i test di ingresso per le facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria” scriveva lunedì su Facebook il ministro Bussetti. “Questo Ministero è riuscito con impegno e determinazione ad aumentare i posti a disposizione per i nostri giovani studenti. Lo avevamo promesso e l’abbiamo fatto. Così come abbiamo aumentato i contratti delle specializzazioni mediche per dare ai nostri laureati l’opportunità concreta di completare il proprio percorso formativo, offrendo loro la possibilità di cominciare a esercitare la professione”. Bussetti, infine, ribadisce che  “l’Italia ha bisogno di medici. In questi mesi abbiamo lavorato avviando un percorso per colmare questo vuoto. Ci siamo sempre mossi – conclude – nell’interesse dei giovani e del Paese”.

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