Cronaca

A Milano smog e nebbia hanno fatto sparire la Madonnina

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Annalisa Cretella / Agi

Il Duomo immerso nella nebbia

Aria pesante e inquinata a Milano. In città si è ancora sopra il limite per le polveri sottili, superato lo scorso 3 gennaio, quando scattarono le misure temporanee di primo livello per contenere l’inquinamento atmosferico in gran parte della Lombardia.

Si tratta di misure che scattano quando viene superata per quattro giorni consecutivi la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo di PM10. C’è da dire che il problema non è solo lombardo ma anche del Piemonte e del Veneto che hanno chiuso le loro città al traffico automobilistico.

Milano e la Lombardia oggi fanno eccezione: le misure di limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti sono state revocate a causa dello sciopero del trasporto regionale. Intanto a Milano è arrivata anche la nebbia a complicare la situazione. Questa mattina anche il simbolo della città, la Madonnina che svetta sul Duomo, non era più visibile, avvolta dalla nebbia. 

Le misure temporanee di primo livello riguardano il traffico (limitazioni per i veicoli fino a euro 4 diesel in ambito urbano, obbligo spegnimento motori in sosta), il riscaldamento domestico (limitazione all’uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore alle 2 stelle compresa, riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni), l’agricoltura (divieto di spandimento liquami zootecnici) e divieto assoluto di combustioni all’aperto (accensione di fuochi, falò, barbecue, fuochi d’artificio).

Le misure temporanee di secondo livello comprendono tutte quelle di primo livello divenendo più restrittive sul traffico (limitazioni per i veicoli fino a euro 4 diesel anche per i veicoli commerciali), il riscaldamento (limitazioni all’utilizzo di utilizzo dei generatori a legna per riscaldamento domestico di classe emissiva fino a 3 stelle compresa).

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