Cronaca

Sulla dipendenza da Candy Crush sta indagando una commissione parlamentare

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PHILIPPE HUGUEN / AFP

Candy Crush

Nessun problema di dipendenza da Candy Crash, a difendere la sua creatura di fronte ad una apposita commissione istituita dal governo inglese per indagare tecnologie troppo coinvolgenti, Alex Dale, dirigente della King, la casa che realizza il famosissimo videogame per smartphone. La commissione è stata messa in allarme da alcuni dati, come quello pubblicato dal sito specializzato venturebeat.com che parla di 4,2 milioni di euro al giorno che gli utenti hanno speso (investito) su Candy Crash solo nel 2018.

“Su 270 milioni di giocatori – spiega Dale – abbiamo solo due o tre contatti al mese da persone preoccupate di aver speso troppi soldi o tempo per il gioco”. In realtà secondo i dati raccolti dalla stessa King sui 270 milioni di utenti che hanno scaricato il gioco solo il 3,4% (comunque circa 92 milioni) arriva a giocare 3-4 ore al giorno, una percentuale ancora più bassa, lo 0,16% (432 mila utenti) sfora le 6 ore; il giocatore medio invece è donna e non supera i 38 minuti giornalieri.

Un giocatore, come riporta anche The Guardian, ha speso 2600 dollari in un solo giorno, Damian Collins, il parlamentare conservatore che presiede il comitato, ha chiesto a Dale se non ritenesse necessario per l’azienda intervenire e magari sospendere l’account, ma il dirigente ha risposto che esiste già un sistema che agisce in questo senso, mandando una email quando si sforano i 250 dollari alla settimana.

Come si può arrivare a spendere così tanto per un gioco che, tra l’altro, rientra nella categoria dei “free to play”? Ovvero app per smartphone e tablet scaricabili gratuitamente; si paga solo per acquisire nuove vite e tornare in gioco (dopo aver perso per tre volte il gioco ti chiede di aspettare). Un intervento, quello tramite mail, considerato decisamente insufficiente dato che il parere di Collins alla fine del dibattito è che l’atteggiamento tenuto dalla King sia di totale indifferenza di fronte al problema e che la commissione non riesca a far capire quali siano le responsabilità dell’azienda.

La commissione parlamentare britannica Digital, Culture, Media and Sport guidata dal conservatore Damian Collins è la stessa che ha definito Zuckerberg a febbraio “Gangster digitale”.

La storia di Candy Crash in realtà parte proprio dall’Italia, la King Digital infatti è stata creata da Riccardo Zacconi che nel 2015 ha venduto al colosso americano Activision, già leader del mercato dei videogame con titoli come Call of Duty, Destiny e World of Warcraft, per 5,9 miliardi di dollari.

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