Cronaca

Omicidi in corsia: ergastolo all’ex medico dell’ospedale di Saronno

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I giudici della Corte d’Assise di Busto Arsizio hanno condannato all’ergastolo Leonardo Cazzaniga, l’ex viceprimario dell’ospedale di Saronno, accusato di 15 omicidi: 12 di pazienti in corsia e tre di familiari (il marito, la madre, il suocero) della sua ex compagna, l’infermiera Laura Taroni.​

Cazzaniga è stato riconosciuto colpevole di 12 omicidi volontari e condannato all’ergastolo piu’ tre anni di isolamento diurno. Assoluzione per altri tre omicidi contestati. “Non ho nulla da dichiarare”, ha detto dopo la lettura del verdetto il procuratore Gian Luigi Fontana, la cui richiesta al carcere a vita è stata accolta.

“Volevo solo alleviare l’agonia di pazienti terminali”

“Mi sono attestato nel compito gravoso, nel senso più alto e nobile di queste parole, di intraprendere un cammino di vicinanza al morire, nel tentativo di rendere dignitosa la morte per morti indegne, volente e disumane”. Era stato l’appello finale, nelle dichiarazioni spontanee rese davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio, dell’ex primario dell’ospedale di Saronno. Secondo il suo ‘inventore’, il ‘protocollo Cazzaniga’ sarebbe consistito nell’alleviare l’agonia di pazienti giunti in una fase terminale della loro vita. Per la Procura invece erano interventi terapeutici finalizzati a stroncare esistenze senza ragione. 

“Il mio assistito è molto provato, come lo siamo tutti noi”. L’avvocato Ennio Buffoli riferisce così lo stato emotivo di Cazzaniga, che ha appreso telefonicamente dallo stesso legale la condanna all’ergastolo. “Rispettiamo la sentenza, ma ci sentiamo liberi di non condividerla – aggiunge – bisogna spiegare come si sostiene la volontarietà degli omicidi negli ospedali. Leggeremo le motivazioni”.

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