Cronaca

Martella: “La libertà di stampa è la pietra angolare della democrazia”

La libertà di stampa va celebrata perché ci ricorda come essa sia “la pietra angolare della nostra democrazia”. Ne è convinto il Sottosegretario all’Editoria Andrea Martella, che ha concesso un’intervista all’Agi nel giorno in cui nel mondo si celebra la 27esima giornata della libertà di stampa.

Una data importante per ricordare il ruolo dei giornalisti o per difendere il loro lavoro?

“Non è una semplice ricorrenza ma un’occasione per celebrare un principio fondamentale. Questa giornata è stata scelta dall’assemblea nazionale delle Nazioni Unite 27 anni fa, ma è importante per ricordare tutti quei giornalisti che hanno perso la vita per il loro lavoro e per accendere i riflettori su quanti per la loro professione vengono minacciati o imprigionati, e quanto la libertà di informazione sia una pietra angolare su cui poggia ogni democrazia e su quanto sia importante rinnovare il nostro impegno per una stampa indipendente e pluralista”. 

L’Italia, nella classifica mondiale, è ancora al 41 esimo posto nella graduatoria sulla libertà di stampa. C’è insomma ancora molto da fare…

“Senza dubbio” risponde Martella osservando che “ci sono ancora realtà in cui vengono colpiti i cronisti e intimidazioni a coloro che rivelano verità che non sono gradite. Ci sono altri Paesi in Europa in cui si è cercato di mortificare diritti e libertà, a cominciare da quella di stampa”.

E cosa si può fare per superare questo gap?

“Credo – sostiene il Sottosegretario all’Editoria – che vada garantita la possibilità ai cittadini giornalisti di svolgere il loro lavoro”.

Concretamente, cosa sta facendo il Governo per assicurare alla stampa la libertà di informazione?

“Agiamo su più fronti, il percorso è complesso. Ad esempio – ricorda Martella – ho chiesto subito all’inizio del mio mandato al ministro Lamorgese, che prontamente lo ha fatto, di istituire il Centro di coordinamento e analisi sugli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti perché ritengo prioritario rafforzare la protezione e le tutele per chi è in prima linea”.

Una stampa libera deve essere tale anche da condizionamenti di tipo economico, non è così?

“Sono d’accordo e infatti un altro tema che ho affrontato sin dall’inizio è quello di ricostituire la Commissione per l’equo compenso che mi auguro che a breve possa terminare il proprio lavoro. Sono convinto che un giornalista per far bene il proprio lavoro deve veder riconosciuti i suoi diritti e quindi di essere retribuito in modo equanime e giusto”.

Nella fase di emergenza per la pandemia di coronavirus, la stampa italiana ha fornito “un’informazione adeguata”, ha insomma garantito “un notevole aiuto ad affrontare l’emergenza”. Martella esprime parole di apprezzamento per i giornali italiani e per la stampa in generale. “Per questo abbiamo voluto tener aperta tutta la filiera, e quindi anche le edicole, in quanto servizio pubblico essenziale”, dice, “anche per questo penso che vada sostenuta perché e’ una filiera che è rimasta aperta e che ha svolto un servizio pubblico: sono stati importanti i giornali e le agenzie di stampa stesse, a fornire un’informazione puntuale. La stampa insomma ha aiutato i cittadini a formarsi delle opinioni corrette”

Anche nel decreto sulla Fase 2, il cosiddetto dl aprile che verrà varato la prossima settimana dal Consiglio dei Ministri, il Governo offrirà un contributo all’editoria. “Non è il primo passo che abbiamo fatto, anzi” fa sapere il Sottosegretario all’Editoria, è un percorso che abbiamo intrapreso già nella scorsa legge di bilancio e negli ultimi provvedimenti”.

Cosa prevederà il prossimo decreto, quello relativo alla Fase 2, a sostegno dell’editoria?

“Ci saranno misure misure a favore del settore e di tutti i soggetti, dagli editori agli edicolanti. In particolare, verrà introdotto un credito d’imposta per incentivare il digitale”, risponde Martella.

E nel recente passato?

“Abbiamo già differito il taglio dei contributi a tutta l’editoria locale che avrebbe messo in crisi, soprattutto nell’emergenza, tutto il settore. Abbiamo fornito forme di sostegno per la ristrutturazione delle aziende, abbiamo promosso anche forme di lettura dei giornali nelle scuole”. 

Ci siamo ritrovati poi nella fase di emergenza…

“Infatti, e abbiamo assolutamente voluto tenere aperta la filiera, perché sappiamo quanta importanza assume nell’informare i cittadini in un momento delicato come questo. Ad esempio nel dl Cura Italia abbiamo previsto il credito d’imposta nella pubblicità e a favore delle edicole”.

Quali sono le prossime scadenze?

“Entro l’estate mi auguro si possa arrivare alla presentazione delle linee guida della riforma Editoria 5.0 che servirà per mettere a sistema tutto il settore e soprattutto per aiutare il comparto in quello che si stava già facendo, e cioè in un ulteriore avanzamento nella strada verso il digitale. Mi auguro che nella prossima legge di bilancio, questa nuova riforma possa avere forma contenuti e risorse”.

Il Senato ha all’esame l’adozione della direttiva europea sul copyright, quali tempi ci sono?

“Mi auguro di poter adottare entro l’anno affinché venga prevista la giusta remunerazione dei contenuti editoriali da parte degli ‘over the top'”.

 In questi giorni, si parla molto delle azioni intraprese nella lotta contro la pirateria. Riuscirete a condurre in porto azioni mirate?

“La pirateria finisce per essere un atto illegale che danneggia giornalisti, editori e quindi colpisce il pluralismo e danneggia fortemente i giornali. Per questo non abbasseremo la guardia e anzi rafforzeremo le nostre azioni”.

L’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, è in forte crisi. Il Governo interverrà?

“Nella legge di bilancio avevamo posticipato al 30 giugno i termini per il riequilibrio finanziario dell’istituto, e cioè per la sua messa in sicurezza. Avevamo attivato un tavolo con le amministrazioni interessate, e cioè con Economia e Lavoro ma questo tavolo si è potuto riunire solo una volta a causa dell’emergenza, e quindi è allo studio la proroga a fine anno. Ad ogni modo – concludo – mi auguro di mettere in sicurezza l’istituto di previdenza dei giornalisti”. 

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