Cronaca

Le notizie su Schumacher stanno alimentando false speranze?

schumacher salute false speranze

“Le notizie diffuse su Michael Schumacher stanno alimentando false speranze. Solo ieri mattina ho ricevuto due telefonate dai familiari di due pazienti che volevano informazioni per far accedere i propri figli allo stesso trattamento dell’ex pilota”. Lo ha detto all’AGI Matilde Leonardi, direttore del Centro ricerche sul coma dell’Istituto neurologico Besta di Milano e membro della Società italiana di neurologia, che invita a a prendere le informazioni che arrivano da Parigi con la “giusta cautela”.

“Le cellule staminali sono state sperimentate nel Parkinson, nelle lesioni al midollo, nell’ictus e in tutti questi casi non è stato riscontrato alcun effetto, e la ricerca continua”, spiega Leonardi. “Sul presunto trattamento di Schumacher non c’è alcun dato scientifico pubblicato e non abbiamo alcuna informazione sul protocollo. Se si vuole davvero aiutare i pazienti e le loro famiglie – continua – bisogna condividere le informazioni. Del resto è così che si lavora nella scienza”.

L’alone di mistero che avvolge il caso del campione tedesco ricorda all’esperta un pericoloso precedente nel nostro paese. “Il caso Stamina ci ha segnato molto”, ammette Leonardi. “Vannoni non ha mai voluto pubblicare il suo protocollo e da me è arrivata gente che si è venduta la casa per potersi permettere quel trattamento”, aggiunge.

Per quanto riguarda invece le notizie circa lo stato attuale dell’ex pilota di Formula Uno, e cioè che ha aperto gli occhi e che è cosciente, Leonardi non è affatto stupita. “Dalle informazioni che sono sempre state diffuse riguardo le condizioni di Schumacher – dice – si è parlato sempre di stato di minima coscienza. Le persone che si trovano in stato di minima coscienza aprono gli occhi, possono rispondere ad alcune semplici domande sbattendo le palpebre oppure seguire lo spostamento di una persona da un lato all’altro. Possono piangere, ascoltare e così via. Mi sembra quindi che l’entusiasmo di queste notizie sia esagerato”.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.

Post simili: