Cultura

La protesta in Sudan e le altre foto premiate al World Press Photo 2020

Un fotografo giapponese e un francese sono i vincitori dei due premi più importanti del World Press Photo 2020, resi noti tramite i canali ufficiali dell’omonima fondazione olandese che organizza il concorso dal 1955. Ma tra i premiati ci sono anche due fotografi italiani, Lorenzo Tugnoli e Luca Locatelli. 

Il premio per la foto dell’anno è andato al giapponese Yasuyoshi Chiba, fotografo della France Presse, che in “Straight Voice” ha immortalato un ragazzo illuminato dai telefoni di altri manifestanti che delle poesie di protesta contro il governo a Khartoum, in Sudan, durante un blackout, il 19 giugno 2019. Dopo la destituzione del presidente Omar al-Bashir, al potere per 30 anni, con un colpo di stato militare, i cittadini hanno lottato per avere un governo civile. 

Il fotografo francese Romain Laurendeau ha invece vinto il World Press Photo Story of the Year, per il suo lavoro “Kho, genesi della rivolta”, dedicato alla gioventù algerina e al suo disagio socio-economico, fulcro del malcontento popolare alla base delle grandi proteste del 2019 nel paese del Maghreb. “È stato impossibile per me non riconoscermi in questi giovani, stanchi di questa situazione nel paese e che chiedono di vivere come tutti gli altri”, ha detto Laurendeau. 

I due italiani hanno vinto Tugnoli per “The longest war” storie contemporary issues; e Locatelli (Italia) per “The end of trash – Circular economy”, storie ambiente. 

Anche il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo risente comunque dall’epidemia di Covid-19: niente cerimonia ufficiale come di consueto ad Amsterdam per annunciare i vincitori delle 17 categorie. Sempre a causa della crisi sanitaria globale, è stata rimandata a data da destinarsi l’apertura della mostra itinerante per far conoscere in giro per il mondo tutte le foto vincitrici.

Gli altri vincitori sono Nikita Teryoshin (Russia) con “Nothing personal. The Back Office of War”, singola contemporary issues Esther Horvath (Ungheria) “Polar Bear and her cub”, singola ambiente; Alain Schroeder (Belgio) “Saving Orangutans” in Indonesia, singola e storie natura; Nicolas Asfouri (Danimarca) “Hong Kong Unrest”, storie general news; Farouk Batiche (Algeria) “Clash with police” singola spot news; Mulugeta Ayene (Etiopia) “Crash Ethiopian Airlines Flight 302” storie spot news; Tomek Kaczor (Polonia) “Awakening” singola portrait; Adam Ferguson (Australia) “The Haunted” storie portrait; Mark Blinch (Canada) “Kawhi Leonard” singola sport e Wally Skalij (Usa) “Rose from the ashes” storie sport.

Lo scorso febbraio, dopo aver esaminato quasi 74 mila scatti di 4.283 fotografi di 125 aesi i giurati avevano annunciato i nomi dei 44 finalisti, provenienti da 24 paesi, di cui 6 fotografi italiani. Quest’anno la giuria internazionale è stata presieduta da Lekgetho Makola, capo di Market Photo Workshop a Johannesburg, Sudafrica, un centro che si occupa di cultura e istruzione fotografica. 

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