Cronaca

Il Papa ha spiegato perché Paolo VI e Monsignor Romero meritano di essere santi

Papa santi Paolo VI Oscar Arnulfo Romero

Filippo MONTEFORTE / AFP
 

La folla assiste in piazza San Pietro alla canonizzazione di Paolo VI e Monsignor Romero
 

Papa Francesco ha proclamato santi Paolo VI e l’arcivescovo del Salvador, Oscar Arnulfo Romero. Dopo la lettura della petizione da parte del cardinale Giovanni Angelo Becciu, sono state recitate le litanie e il Papa ha proclamato santi tutti e sette i beati, mentre la piazza gremita di folla esplodeva in un lungo applauso.

 “Ad onore della Santissima Trinità – ha detto con voce solenne Papa Francesco – per l’esaltazione della fede cattolica e l’incremento della vita cristiana, con l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l’aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell’Episcopato, dichiariamo Santi i Beati”. 

Papa santi Paolo VI Oscar Arnulfo Romero

Filippo MONTEFORTE / AFP
 

 La folla assiste in piazza San Pietro alla canonizzazione di Paolo VI e Monsignor Romero

“Paolo VI ha speso la vita per il Vangelo di Cristo, valicando nuovi confini e facendosi suo testimone nell’annuncio e nel dialogo, profeta di una Chiesa estroversa che guarda ai lontani e si prende cura dei poveri”. Con queste parole Papa Francesco ha reso onore a San Paolo VI che – ha detto nell’omelia del rito di canonizzazione celebrato in piazza San Pietro con i 267 padri sinodali – anche nella fatica e in mezzo alle incomprensioni, ha testimoniato in modo appassionato la bellezza e la gioia di seguire Gesù totalmente. Oggi ci esorta ancora, insieme al Concilio di cui è stato il sapiente timoniere, a vivere la nostra comune vocazione: la vocazione universale alla santità. Non alle mezze misure, ma alla santità”.

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“E’ bello – ha poi aggiunto il Papa – che insieme a lui e agli altri santi e sante odierni ci sia monsignor Romero, che ha lasciato le sicurezze del mondo, persino la propria incolumità, per dare la vita secondo il Vangelo, vicino ai poveri e alla sua gente, col cuore calamitato da Gesù e dai fratelli. Lo stesso possiamo dire di Francesco Spinelli, di Vincenzo Romano, di Maria Caterina Kasper, di Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e anche del nostro ragazzo napoletano Nunzio Sulprizio, il santo giovane che ha saputo incontrare Gesù nell’offerta di se stesso. Tutti questi santi, in diversi contesti, hanno tradotto con la vita la Parola di oggi, senza tiepidezza, senza calcoli, con l’ardore di rischiare e di lasciare. Fratelli e sorelle, il Signore ci aiuti a imitare i loro esempi”.

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