Cronaca

Il calciatore 13enne a cui hanno augurato di prendere il virus cinese

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TOBIAS HASE / DPA / DPA PICTURE-ALLIANCE

Campo di calcio vuoto

Episodio di razzismo durante una partita della categoria giovanissimi nel milanese. Vittima e’ stato un ragazzino di origine cinese di 13 anni che, durante l’incontro Cesano Boscone Idrostar-Ausonia, è uscito in lacrime dal campo dopo che un avversario lo ha apostrofato: “Spero che ti venga il virus come ci sono nei mercati in Cina”.

A denunciare l’accaduto sia il giovane calciatore sia il Cesano Boscone su Facebook. “Una cosa del genere – ha scritto la squadra sul suo profilo social – NON PUÒ e NON DEVE passare inosservata. Sabato 26 gennaio, Cesano Boscone Idrostar-Ausonia, prima partita del girone primaverile dei giovanissimi 2006. Al 35esimo del secondo tempo un ragazzo esce in lacrime. Non si è fatto male, non è stato sostituito. È stato insultato, umiliato solo perché cinese, perché voi non lo sapete ma oggi funziona cosi’… Il peggio arriva dopo, quando l’arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e il mister della squadra Ausonia, e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore. Passa tutto inosservato, tra l’indifferenza generale”. Per poi concludere “il Cesano Boscone Idrostar dice no al razzismo”.

Parole di condanna sono arrivate anche dal sindaco del comune milanese, Simone Negri. “Tutta Cesano contro il razzismo. A fianco del nostro giovane calciatore”, ha scritto su Facebook. “Indifferenza, la peggiore, nonostante gli insulti rivolti a un ragazzo di 14 anni – categoria giovanissimi – uscito in lacrime. Addirittura si e’ arrivati all’augurio di venire infettato dal nuovo virus della polmonite che purtroppo sta terrorizzando il paese del Sol Levante”, aggiunge il primo cittadino.

“Il comune di Cesano – ha poi concluso Negri – sarà a fianco dell’Idrostar nel muoversi rispetto alla giustizia sportiva e a qualsiasi altra iniziativa si voglia intraprendere. Con il nostro calciatore di origini cinesi e’ stato offeso tutto il nostro paese che è, senza nessuna titubanza, luogo di integrazione e fratellanza, anche attraverso lo sport. Ripudiamo il razzismo e combattiamo i razzisti”. 

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