Cronaca

I vescovi: “Regolarizziamo tutti i 600 mila lavoratori immigrati in Italia”

Indicare le vie per una regolarizzazione di tutti i lavoratori immigrati che sono nel nostro Paese “come premessa indispensabile alla tutela della salute di tutti e al ripristino della legalità”. Lo afferma al Sir il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei ricordando l’appello di questa mattina di Papa Francesco che si è fatto voce dei braccianti agricoli, tra cui molti immigrati, che lavorano nelle campagne italiane, spesso a prezzo di un duro sfruttamento.     “Non possiamo dimenticare che in questo momento, tra i tanti che sono in grave difficoltà nel nostro Paese e ai quali come Chiesa siamo vicini ci sono almeno 600 mila persone, molte delle quali lavorano nei campi o nei servizi di cura e assistenza ai nostri anziani e alle nostre famiglie, prive di ogni diritto e di ogni sussidio”, ha continuato Bassetti.

Queste persone, continua il cardinale, sono “gravemente esposte non solo allo sfruttamento lavorativo, ma anche per la loro stessa salute, rischiando di diventare, loro malgrado, fonte di contagio per tutti. Crediamo davvero, come ci ha ricordato Papa Francesco, che siamo sulla stessa barca – conclude il cardinale – partecipi delle stesse preoccupazioni e delle stesse attese: ognuno, qualunque sia la sua provenienza, la sua età o condizione, è degno di rispetto ed è amato da Dio in modo unico. Chiediamo dunque a chi ha il compito di promuovere il bene comune di non dimenticare queste persone, questi nostri fratelli e sorelle, e di indicare le vie per una loro regolarizzazione, non solo di quelli che possono esserci ‘utili’, ma di tutti coloro che sono nel nostro Paese, come premessa indispensabile alla tutela della salute di tutti e al ripristino della legalità”.​

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