Cronaca

Gli effetti devastanti dello Shaboo, la droga sintetica gestita dalla mafia cinese

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Un filippino di 52 anni è stato arrestato a Milano per detenzione di droga ai fini di spaccio. La polizia lo ha trovato in via Porpora, zona Lambrate, con addosso 9 bustine di shaboo, per un totale di circa un grammo. In seguito alla perquisizione domiciliare gli agenti hanno trovato altre dosi, una quindicina, che ammontano a circa 1,5 grammi. La pesante droga sintetica che viene spacciata e consumata nell’ambito della comunità filippina e cinese, viene venduta ad un prezzo medio di 80-100 euro a dose, quindi il valore complessivo della droga sequestrata supera i 2mila euro. 

I laboratori di produzione si trovano in Ungheria e Austria e sono tutti in mano alla mafia cinese; il trasporto avviene di solito in auto, dove la droga viene nascosta in piccole quantità (50-100 grammi), talvolta anche in luoghi improbabili come all’interno di estintori o pacchi di biscotti (come emerso da alcune indagini della squadra mobile di Milano); al confezionamento, poi si provvede in appartamenti anche questi in mano alla mafia cinese. È il tragitto dello shaboo, pesante droga sintetica per lo spaccio della quale questa mattina è stato arrestato a Milano un filippino di 52 anni.

Lo shaboo è considerato dagli investigatori – quelli milanesi, che da anni si occupano di sequestri della sostanza – una droga a forte caratterizzazione etnica: se la gestione e l’importazione è in mano ai cinesi, la “distribuzione” e il consumo è concentrato soprattutto nella comunità filippina del capoluogo lombardo. Proprio di questa nazionalità sono “cavallini” che spacciano la sostanza a connazionali: in questo caso il pusher filippino fa da “garante” per il consumatore nei confronti dei trafficanti cinesi.

Gli effetti della droga sono molto forti già a partire da dosi minime: basta infatti una dose (da 0,1 grammi o anche più piccola) per ottenere effetti fino a 10-14 volte superiori a quelli della cocaina. Per chi la consuma il risultato ricercato è la possibilità di rimanere svegli, anche per più giorni, senza avere alcuna necessità di dormire. Per questo, quando la droga si è diffusa ha trovato come consumatori privilegiati proprio i filippini, impegnati in lavori notturni.

Ma collateralmente nel corpo dell’assuntore si verificano – come per altre metanfetamine simili – convulsioni, atteggiamenti violenti, perdita di appetito, di denti e di capelli, e per alcuni perfino la deformazione del viso. Lo shaboo è inodore, tanto che risulta difficile da individuare anche per i cani antidroga. Enormi i guadagni per i trafficanti della sostanza: il prezzo medio sul mercato (che può subire oscillazioni a seconda del periodo, della zona di spaccio e della qualità) varia tra un minimo di 70 e un massimo di 100 euro, ecco perché bastano pochi grammi per raggiungere i migliaia di euro.

A Milano sono continui i sequestri della sostanza: alcuni, recenti, hanno coinvolto anche due minorenni cinesi, trovati in casa nel gennaio di quest’anno con oltre 37 grammi; a febbraio era stato invece un 23enne cinese ad essere arrestato dalla Mobile, guidata da Lorenzo Bucossi, ad essere stato trovato con oltre 800 grammi (per un valore all’ingrosso di 200 mila euro). Una grossa operazione organizza contro i trafficanti di shaboo risale al novembre 2016: nel corso dell’operazione chiamata “Bing Du” erano state le 10 le ordinanze di custodia cautelare (7 in carcere, 2 ai domiciliari e un affidamento in comunità per minori) eseguite: fra gli arrestati sei erano cinesi, quattro filippini.

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