Cronaca

Barbieri clandestini e posti di blocco forzati. L’Italia del coronavirus è anche questo

Capelli a posto e barba ben rasata, anche in tempi di vita sociale azzerata dall’emergenza coronavirus. Dovevano averla pensata così i clienti di una barberia di Poggioreale, aperta nonostante tutti i divieti: i carabinieri impegnati nei controlli quotidiani hanno visto un uomo sgattaiolare furtivo dal locale e, all’interno, hanno trovato il titolare, un 39enne subito denunciato per “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”.

Risalendo la penisola, un altro locale ‘aperto’, stavolta a Roma, ma solo per il tempo necessario al personale sanitario del Poliambulatorio Tor di Quinto per ritirare le 4 mila mascherine regalate dai proprietari di un ristorante cinese: saranno distribuite sul territorio della Asl Roma 1.

Nel Bresciano, tecnologia ‘matrigna’ per un uomo fermato in flagranza di reato dai Carabinieri di Lonato del Garda: la convalida del suo arresto è arrivata ‘da remoto’, per via telematica: secondo un protocollo messo in campo proprio per arginare la diffusione del virus, giudice e cancelliere tengono l’udienza nella loro stanza, il magistrato della procura si collega dalla propria, il difensore puo’ farlo dal suo studio e l’arrestato dall’ufficio di polizia.

A Spiana Valmalenco (Sondrio) ore di paura per tre escursionisti: uno di loro è finito in un dirupo ed è stato recuperato dalla Guardia di finanza, assieme ai tecnici del Soccorso alpino e ai vigili del fuoco. Per tutto il gruppetto è scattata la denuncia per inottemperanza dei divieti legati al Covid-19.

I carabinieri di Torino hanno arrestato due ragazzi di Aosta che hanno forzato il posto di blocco predisposto proprio per il rispetto delle prescrizioni connesse all’epidemia. Alla vista dei militari, i ragazzi hanno rallentato, per poi accelerare e tentare la fuga, in un secondo momento a piedi. Con sè avevano due dosi di cocaina e marijuana.

Sempre da Torino, la notizia di una lettera inviata da Mia, 6 anni, a poliziotti e carabinieri. Insieme ai ringraziamenti, una preghiera: “Arrestate il coronavirus perché vorrei tornare a giocare con i miei amici”. 

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